Il 15 giugno, il Parlamento europeo ha approvato il 7˚ programma quadro sulla ricerca per il periodo 2007 – 2013, e nell’ambito di tale programma ha approvato altresì il finanziamento della ricerca che utilizza le cellule staminali di origine embrionale. Di fronte alla gravità di questo voto, di cui tanto si è parlato, ci preme sottolineare in particolare alcune reazioni.
Monsignor Noel Treanor, Segretario generale della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea (COMECE), appreso l’esito del voto, in una nota ha espresso lo sgomento dei vescovi europei perché - ha spiegato in un comunicato - “tale ricerca solleva problemi fondamentali antropologici ed etici. …. Molte persone sono preoccupate per la strumentalizzazione della vita umana da parte della ricerca e per il suo utilizzo come pura materia. Questa non è una posizione cattolica”,
L’on. Mario Mauro, Vice Presidente del Parlamento europeo, ha affermato. ''E' un vero peccato che un'iniziativa utile e necessaria come il settimo programma quadro sia diventata ostaggio di quell’ideologia nichilista e relativista che caratterizza molti ambienti politici e intellettuali europei. ….. 'e' inammissibile che gli italiani, come altri popoli europei, finanzino una pratica che considerano illegale''. E ancora ''Tale violazione dei diritti fondamentali rende necessario un ricorso alla Corte di Giustizia della Ue'', ha concluso Mauro, che ha chiesto ''al governo Prodi di riallineare l'azione del governo con la nostra legislazione'' Da parte sua, l’on. Patrizia Toia scrive in un suo comunicato: “Sono sconcertata e avvilita: per poche decine di voti non è passato l’emendamento (da noi votato) che impediva il finanziamento per l’utilizzo di cellule staminali embrionali ai fini di ricerca, ed è passato quello della Commissione Industria (284 favorevoli e 249 contrari, con 32 astensioni). …. chiediamo al prossimo Consiglio europeo di tener conto che nel Parlamento Europeo quasi la metà dei presenti si è espressa con convinzione contro l’utilizzo delle embrionali. Mi auguro che il governo italiano e, in particolare, il ministro Mussi, … lo voglia leggere … cogliendo le diversità delle posizioni all’interno dei parlamentari italiani, anche della maggioranza. Un dato certamente rilevante è l’alto numero dei voti contrari, 249, (erano presenti 565 Deputati su 732), molti di più di quanti erano previsti alla vigilia. E' doveroso sottolineare che ciò è stato possibile grazie all’intensa attività di promozione della cultura cristiana, che da tempo svolgono alcuni Membri del Parlamento; tra i più costanti dall’inizio della legislatura, si possono citare ad esempio Tajani, Mauro, Gargani, Mantovani, Braghetto, Toia (italiani), Liese, Poettering e von Wuogau (tedeschi), Zaleski (polacco), Riberiro e Castro (portoghese), Záborská (slovacca). Azione condivisa e sostenuta anche da alcune realtà cattoliche della società civile. Ed è anche per sostenere questo impegno degli europarlamentari che è stata costituita la Fondazione Europa. Un’altra considerazione merita il comunicato di Patrizia Toia, quando dice: “ …. le diversità delle posizioni all’interno dei parlamentari italiani, anche della maggioranza” Infatti la Toia milita nella Margherita che in Italia partecipa alla maggioranza di governo. Con grande rammarico, purtroppo, si è costretti a costatare che in quel partito alcuni di matrice cattolica, nel Senato italiano, hanno votato contro una richiesta al ministro Mussi ed al Governo, di annullare la revoca in sede europea della firma dell’Italia ad una dichiarazione etica relativa alla ricerca. Questi Senatori sono Luigi Bobba (già Presidente delle ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), Paola Binetti (già Presidentessa del Comitato Scienza e Vita – il Comitato cattolico costituito per il referendum sulla fecondazione assistita), ed Emanuela Baio Dossi (Cattolica “democratica” – già giornalista di Avvenire). In questo caso il compromesso, la ricerca del male minore, non è applicabile, perché c’è in gioco la vita umana, e infatti un’alta Autorità morale (il papa Benedetto XVI) ancora recentemente ha dichiarato che questi principi "non sono negoziabili". I senatori poi, a voto europeo avvenuto, quindi un po’ tardi, hanno sottoscritto un appello a Romano Prodi affinché il premier «garantisca il voto contrario dell'Italia al finanziamento, nell'ambito del settimo Programma quadro europeo, di ricerche che implichino la distruzione di embrioni umani». D’altro canto la Santa Sede ancora recentemente non aveva fatto mancare la sua voce; infatti il Cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ha dichiarato: “Sulla ricerca, poi, occorre prudenza, specialmente sugli embrioni e sulla congelazione dei gameti. Ma quello che più preoccupa la Chiesa è, soprattutto, una certa concezione scientista e materialista della bioetica e, conseguentemente, della vita”. Mentre l’Osservatore Romano scriveva “Così questa volta l'Esecutivo è uscito allo scoperto, senza invocare la natura personale degli interventi dei suoi ministri, ed anzi uniformandosi ad un atto che già aveva suscitato e continua a suscitare perplessità anche all'interno della stessa maggioranza”,
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