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inserito il: 29-6-2012
CARONTE, L'IGNORANZA AL POTERE
di Fabio Spina


Se aveste avuto un vicino di casa che ogni tanto vi venisse a trovare, cosa avrebbe pensato vostra moglie se ogni volta lo aveste chiamato in modo diverso? O che si trattava di gemelli sempre diversi oppure che state cercando di confondere. Una volta avvertite che arriva Dracula, la successiva Scipione, poi Caronte, etc.

Qualcosa di molto simile sta accadendo con i mass-media italiani quando si descrivono le situazioni meteorologiche che si determinano quando l’«anticiclone subtropicale africano». si estende fino alla nostra penisola, portando in estate le tipiche “ondate di calore”. L’anticiclone staziona normalmente sempre sull’Africa settentrionale, però con il trascorrere del tempo subisce delle deformazioni/espansioni interessando temporaneamente, oltre l’Africa del Nord, talvolta anche il Mediterraneo e l’Europa.

A portare il caldo è sempre “il nostro vicino” ”anticiclone subtropicale africano”, ma ogni volta i mass-media lo chiamiamo in modo diverso e sempre più truce, curando maggiormente l’impatto mediatico che la rispondenza storica e l’aspetto meteorologico/climatologico. Aveva iniziato, negli indimenticabili duetti con Emilio Fede, il Prof. Maracchi a far divenire l’anticiclone africana la temibile “bolla calda di afa africana” (già sudo leggendo).

Arrivando ai nostri giorni, la penultima volta il nome è stato “Scipione l’africano” nonostante storicamente questo personaggio ha impedito l’invasione di Roma da parte degli africani.
In questi giorni il nuovo nome-tormentone è Caronte, anche se  questi porta Dante nell’Inferno sia al caldo che al freddo, ad esempio nell’inferno dantesco nel terzo cerchio i golosi subivano grandine e neve ed al IX cerchio i traditori erano immersi nel ghiaccio. Le parole esatte con cui il Poeta descrive Caronte sono:
 
Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: «Guai a voi, anime prave!

Non isperate mai veder lo cielo:
i' vegno per menarvi a l'altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo.

Insomma chi se ne frega se non è corretto! Importante è che renda emotivamente!

Un altro aspetto però è ancor più inquietante. Una volta era normale che ogni tanto si estendeva sull’Italia l’anticiclone africano o delle Azzorre o quello russo. Tutti li conoscevano, anche per mia nonna quasi analfabeta erano una presenza nota ed amichevole. Adesso invece ogni tanto succede qualcosa di meteorologico che sembra una novità, arriva sempre qualcosa di nuovo: Attila, Dracula, Godzilla, Mandrake, Pomata. Ogni volta sembra che il “rischio catastrofe” aumenti…è per questo  che mia nonna ha dedotto che un tempo tutto ciò non accadeva, che ora tutto è cambiato ed il mondo sta peggiorando.

Sarà “piscione l’africano” prossimamente ad infrangere il record d’intensità di pioggia? Cominciamo a preoccuparci.