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inserito il: 28-8-2009
LA "CENTO GIORNI" DEGLI ALLARMI
di Riccardo Cascioli
La grande marcia verso Copenhagen è iniziata, ed è bene essere preparati perché i prossimi cento giorni vedranno un crescendo di appelli, allarmi, notizie terroristiche e sciocchezze varie sui cambiamenti climatici.

Per chi ancora non fosse informato ricordiamo che a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre si terrà la Conferenza da cui dovrebbe uscire – almeno nelle intenzioni - un nuovo trattato internazionale sul clima che sostituisca il Protocollo di Kyoto in scadenza nel 2012. Secondo il programma questo è l’ultimo incontro a livello governativo, per cui si comprende l’urgenza con cui si cerca di arrivare a un accordo.

Ma mentre sul piano politico le possibilità di un “Protocollo di Copenhagen” - che fissi degli obiettivi precisi e vincolanti per tutti gli stati - sono molto scarse, sul piano della propaganda le cose vanno a gonfie vele. Studi e notizie che prevedono catastrofi prossime venture già hanno cominciato a intensificarsi: uccelli che si restringono, ghiacciai che si sciolgono a velocità che neanche Schumacher dei tempi d’oro, contadini che si impoveriscono, inviti a fare pipì nella doccia per risparmiare l’acqua ormai agli sgoccioli. E questo è solo l’inizio. Del resto la carica è stata suonata  il 10 agosto a Seul dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: “Abbiamo meno di 10 anni per fermare l’aumento delle emissioni di gas serra ed evitare conseguenze catastrofiche per la gente e per il pianeta”, ha detto. Il 22 settembre a New York ci sarà un summit sui cambiamenti climatici dove Ban Ki-moon si aspetta arrivino oltre 100 capi di stato e di governo, che già da ora invita a mobilitarsi per arrivare a Copenhagen con un accordo. Ciò che Ban non dice è che solo un crollo generalizzato dell’economia mondiale potrebbe far sì che si possa bloccare l’aumento delle emissioni di gas serra in 10 anni, cosa che soprattutto i paesi in via di sviluppo ci tengono ad evitare.

Argomenti su cui torneremo, perché in questi mesi cercheremo di dare conto, oltre che delle menzogne della propaganda, anche della partita vera che si gioca dietro ai negoziati politici in vista di Copenhagen. A cominciare da un articolo sulle intenzioni dei paesi africani che trovate già pubblicato in questi giorni.

Intanto, volevamo solo avvertirvi: malgrado la stagione invernale cui andiamo incontro il clima si farà incandescente. E se vi diranno che il mondo sta per finire a causa delle vostre emissioni di gas serra, non angosciatevi troppo. E pensate che il segretario dell’ONU Ban Ki-moon – con tutti i suoi viaggi in aereo da un capo all’altro del mondo per lanciare allarmi sui cambiamenti climatici -  provoca da solo emissioni di gas serra cento volte più di ognuno di voi. Come diceva Gesù: “Essi legano infatti fardelli pesanti e insostenibili e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito”.