Era la notte tra il 9 ed il 10 novembre, quando un gruppo di shabab, giovani talebani somali, guerriglieri che vorrebbero imporre la sharia anche nell’Africa orientale, hanno fatto prigioniere Caterina Girando e Maria Teresa Olivero, le due suore appartenenti al Movimento Contemplativo Missionario Padre de Foucauld di Cuneo. Il clima resta di tensione attorno alla sorte delle due donne anche se le fonti assicurano che le due religiose stanno bene e godrebbero di una limitata libertà di movimento all'interno del luogo in cui sono tenute in ostaggio. Pare anche che sia stato individuato un canale ufficiale che ha ottenuto l'avallo del governo italiano attraverso il quale portare a termine i negoziati per la loro liberazione. L’incerto territorio dell’Orissa è ancora terra di violenza, di saccheggio e della caccia al cristiano, dove oltre 50 mila profughi, che hanno abbandonato quel territorio di persecuzione e di conflitto, hanno il desiderio di tornare e dove sempre più preziosa si fa l’azione della Chiesa nella società, che si adopera verso i diseredati.
Di natura diversa, ma pur sempre una grave ferita inflitta alla comunità cristiana, l’ennesimo atto di violenza contro un missionario italiano, ucciso in Kenya lo scorso venerdì mattina in un tentativo di rapina. Padre Giuseppe Bertaina, missionario della Consolata, di 82 anni, è stato colpito a morte, mentre si trovava nel suo ufficio di amministratore dell’istituto “Philosophicum” di Langata, a 21 chilometri dal centro di Nairobi.
Per tutte queste ragioni diventa ancora più importante la nomina come Rappresentante personale alla presidenza dell’Osce (il Consiglio permanente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la promozione della tolleranza e la lotta al razzismo ed alla xenofobia, con particolare attenzione per la discriminazione contro i cristiani assegnato giovedì 15 gennaio scorso a Vienna al Vicepresidente del parlamento europeo Mario Mauro. direttamente dalle mani della Presidente dell'OSCE e Ministro degli esteri della Grecia, Dora Bakoyannis. L'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è un'organizzazione internazionale che si batte per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa e conta, attualmente, 56 paesi membri. Convocata per la prima volta a Helsinki il 3 luglio 1973 in pieno clima di guerra fredda, è pertanto, la più vasta organizzazione regionale per la sicurezza. "Questa nomina – ha commentato Mauro - riconosce il lavoro svolto anche in Parlamento sulla scia dei risultati conseguiti in questi anni in cui ho ricoperto la carica di vicepresidente del Parlamento europeo con delega ai rapporti con le chiese e le altre comunita' religiose, non da ultimo la risoluzione in cui per la prima volta si chiedeva di mettere fine alla persecuzione dei cristiani nel mondo". A preoccupare l’eurodeputato però non sono solo le vicende dei cristiani in paesi tanto provati dalla violenza fondamentalista e dalla miseria. Anche in molti paesi dell’area Osce, dalla Turchia all’Egitto, dall’Algeria al Caucaso e per ragioni diverse dalla Spagna a Cipro, le discriminazioni nei confronti dei cristiani costituiscono una pesante ipoteca sul patrimonio delle libertà fondamentali che devono essere a disposizione di tutti. Sono arrivate poi le congratulazioni da parte del mondo politico. Commentando questa nomina, il ministro degli esteri Franco Frattini ha parlato di “un motivo di viva soddisfazione per l’Italia”, che riflette “un apprezzamento per l’impegno sociale di Mario Mauro e per la sua attività in seno al Parlamento europeo”. Dello stesso avviso anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che ha sottolineato come ''l'attualità ci spinge a non abbassare mai la guardia di fronte alla violenza e alla persecuzione di cui sono fatte oggetto intere popolazioni e singoli individui in diverse parti del mondo – ha affermato Formigoni - per questo auguro all'onorevole Mauro di poter sfruttare al meglio questa occasione e confermare così l'impegno dell'Italia perchè si diffonda una cultura della tolleranza e del dialogo''.
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