Area geografica
Chiave di ricerca
Home
Ambiente
Sviluppo
Popolazione
 
Chi siamo
Dossier
Documenti
Associazioni
Contatti
 
Iscriviti alla newsletter
 
Che tempo farà
 
 
Versione Stampabile
inserito il: 24-10-2006
WWF, il solito procurato allarme
di Riccardo Cascioli

L’impronta ecologica, il concetto posto come fondamento dell’ultimo Rapporto del WWF (Living Planet 2006) è una enorme truffa ideologica, che ha lo scopo di convincere l’opinione pubblica e i politici di una situazione catastrofica già in atto da cui si può uscire soltanto seguendo le politiche volute dagli ecologisti. Obiettivo: bloccare la crescita economica dei Paesi ricchi e impedire lo sviluppo dei Paesi poveri.

L’obiettivo vero è quello di guidare il mondo verso una povertà generalizzata. Basterebbe guardare il grafico che raffigura la situazione dell’impronta ecologica paese per paese: i migliori dal punto di vista ecologico sono: Afghanistan, Somalia, Bangladesh, Malawi, Haiti, Repubblica Democratica del Congo e così via, ovvero Paesi alla fame o quasi; mentre i più dannosi per il pianeta, guarda caso, sono tutti i Paesi ricchi.

Quanto poi al discorso delle risorse, siamo alle solite: ancora una volta viene data l’idea che le risorse siano un dato conosciuto e immutabile, deciso dalla natura. Ma non è così: nel corso della storia le risorse sono sempre andate aumentando e diversificandosi grazie all’ingegno dell’uomo che ha saputo usare della natura. La risorsa più importante è perciò l’uomo, proprio quello che WWF e soci considerano il cancro del pianeta.

Catastrofico per l’umanità e per il pianeta sarebbe quindi soltanto seguire le indicazioni del WWF che, nella migliore tradizione ecologista, fa dell’allarmismo una fiorente industria.

Chi volesse andare a fondo della truffa e dei veri obiettivi dei sostenitori dell’impronta ecologica, dal 7 novembre può acquistare in libreria “Le Bugie degli ambientalisti – 2” (Edizioni Piemme, Euro 12,90) che completa il lavoro già iniziato con il primo “Bugie degli Ambientalisti” (Piemme 2004, Euro 12,50). L’uscita del nuovo volume sarà accompagnata anche dal lancio del sito www.lebugiedegliambientalisti.it, in cui i lettori potranno anche inviare i loro contributi.