Le straordinarie conclusioni della conferenza scientifica internazionale “Epica 2008 – Il Clima del Quaternario" tenutasi a Venezia dal 10 al 13 novembre, hanno suscitato scarso interesse nella vasta maggioranza dei mezzi di comunicazione. Possiamo solo chiederci se tale trascuratezza sia legata o meno al fatto che tali risultati dimostrano in modo chiaro ed evidente che: 1. Il clima della Terra ha oscillato parecchio tra “freddo” e “caldo” per almeno 800.000 anni con differenze fino a 15°C, molto prima di qualsiasi considerevole attività antropica; 2. Durante tale periodo, il record minimo è stato raggiunto circa 20.000 anni fa (10°C meno di oggi); cioè, prima dell’invenzione dell’agricoltura; 3. Il record massimo continua ad essere quello di circa 120.000 anni fa (5°C più di oggi), di nuovo, prima dell'agricoltura; 4. La concentrazione di Co2 è dipesa da quella di ferro nelle polveri atmosferiche; a una maggiore disponibilità di ferro, corrisponde una diminuzione della Co2 in atmosfera; 5. Infine, mentre le temperature sono state a volte più calde di oggi, e altre volte molto più fredde, i coralli, i mammiferi, gli uccelli, gli alberi e il resto della biosfera hanno continuato a esistere senza tanti problemi (relativamente parlando). Il catastrofismo legato al riscaldamento globale di origine antropogenica è insomma in via di estinzione nel mondo scientifico. Purtroppo, finora non c'è stato alcuno spazio per sottolineare questo avvenimento nella stragrande maggioranza dei mezzi di comunicazione. Devo ammettere, non avrei saputo niente di “Epica 2008” neanche io, se non per il blog italiano climatico "Climate Monitor" del maggiore Guido Guidi, dell’Aeronautica Militare Italiana e noto volto televisivo. Grazie quindi a Guidi, e a Gabriele Beccaria giornalista sul supplemento scientifico "Tuttoscienze" de “La Stampa” del 12 novembre, che hanno deciso di citare i risultati delle analisi di una “carota” di 3230 metri di ghiaccio, la più profonda mai estratta, proveniente da "Dome C", amena localita’ antartica a 75S, 123E dove c’è la base italo-francese “Concordia”. L’organizzatore di “Epica 2008”, il Professor Carlo Barbante dell’Università di Venezia e dell’Istituto Consiglio Nazionale delle Ricerche ambientali processo Dynamics Istituto, è citato come dicendo che la “carota” di ghiaccio è stata “estratta in una zona dove la neve si accumula a un ritmo di 25 millimetri l’anno: ecco perché contiene informazioni uniche”. Secondo i dati, la Terra ha attraversato 8 età glaciali e 8 "età calde nel corso degli ultimi 800.000 anni. Barbante dice: “Ora ci troviamo in una di queste fasi ‘calde’. Ha avuto inizio circa 10 mila anni fa e, facendo i paragoni con ciò che è stato, si scopre che è anomala, perché continua da molto tempo e presenta temperature stabili”. Beccaria sottolinea che tra 120.000 e 100.000 anni fa, le temperature sono state fino a 5°C più calde di oggi, vicine cioè “alle previsioni più fosche per il prossimo secolo di molti esperti e di tanti ecologisti”. E solo 20.000 anni fa, la Terra è stata fino a 10°C più fredda di oggi (un record negativo per gli ultimi 800.000 anni, a quanto pare). Barbante ancora: “[La ciclicità delle temperature] consente di mettere in una giusta prospettiva i cambiamenti a cui assistiamo: se non approfondiremo i meccanismi naturali del sistema, sarà inutile continuare ad abbozzare previsioni su ciò che accadrà tra un secolo o due”. Chissà, forse questo è il Buon Senso che viene salvato dai paleoclimatologi, che cercano di recuperare almeno una parte della loro importanza dopo essere stati surclassati dai modellisti climatici, oggi il principale gruppo di riferimento in grado di parlare con i politici. Ma c'è di più (a parte la conferma di inquinamenti di origine umana, in termini di metano, ossidi di azoto, cloruri, solfati, nitrati e metalli pesanti). Barbante: “Nella ‘carota’ abbiamo misurato un altro dato: i flussi di ferro trasportati dalle polveri. Questo metallo è bioattivo, perché ha un ruolo fondamentale, con la luce solare, nel convertire la Co2 e alcuni nutrienti come l’azoto e il fosforo in sostanze organiche. Così, nei periodi glaciali il ferro aumenta e la pompa biologica funziona al meglio, mentre in quelli interglaciali come il nostro il processo perde di efficienza e a salire è la Co2”. Con la disponibilità di ferro al momento vicina allo zero, c’è quindi poco da sorprendersi se la Co2 è in fase di aumento, a livelli record rispetto ai passati 800.000 anni. In altre parole, può essere non solo una questione di emissioni umane, ma anche di meccanismi naturali di "assorbimento del carbonio" momentaneamente inefficienti. Barbante conclude che “è necessario indagare le altre fasi «calde»: così avremo indizi preziosi sul qui e ora”. A mio modesto parere, quanto sopra dimostra quanto sia stupido il catastrofismo legato al riscaldamento globale di origine antropogenica, quello per intenderci di personaggi come Mark Lynas, Al Gore e Jim Hansen. "Stupido" nel senso che danneggia gli altri (ostacolando un'analisi appropriata della storia dei cambiamenti climatici e delle fasi "calde" passate, diffondendo così la cecità verso le probabili cause del riscaldamento, e i suoi possibili effetti); e danneggia se stesso (convincendo le persone dell’enormità della sfida, ne rende ogni azione straordinariamente futile perché inadeguata). Al massimo, i catastrofisti hanno ottenuto una serie di frettolose e frenetiche Conferenze che risultano in piccole promesse per il 2020, e grandi promesse per il 2050 o 2060 (in modo che i Governi abbiano"solo" cinque decenni per rimangiarsi la parola). A pensarci bene però, tutto ciò non sembra poi un gran male... |