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inserito il: 21-12-2009
CO2, STUDI ANCORA ALL'INIZIO
L’anidride carbonica, dopo il vapore acqueo, è uno dei composti a concentrazione variabile che ha maggiore impatto sul bilancio radiativo, non si tratta di un “inquinante” tossico in senso classico del termine ma è fondamentale nell’ecosistema della biosfera costituendo elemento naturale essenziale nella fotosintesi delle piante. Fu Joseph Black (1728-1799) a riuscire a produrre un fluido che chiamò ”aria fissa”; sembra che Thenard nel 1812 per primo propose un metodo per valutare l”acido carbonico atmosferico”. Nel 1827 lo scienziato Jean Baptiste Fourier (1768-1830) speculava sul benefico “effetto serra” causato dall’atmosfera terrestre, nel 1858 J. Spotswood Wilson individuava la causa dei cambiamenti climatici in atto in una variazione delle concentrazioni di ossigeno e “acido carbonico” dovuta alla produzione/consumo nel regno vegetale ed animale. Nel 1861 John Tyndall dimostrò che “piccoli” cambiamenti della composizione dell’atmosfera possono avere effetti sensibili sulla temperatura. Nel 1896 il premio Nobel Svante Arrhenius avanzò l’ipotesi che l’impiego di combustibili fossili aumentava la concentrazione di “acido carbonico” nell’atmosfera comportando un aumento della temperatura (la tesi fu contrastata da altre diverse), negli anni ‘30 l’ingegnere britannico George Callendar rispolverò la teoria di Arrhenius affermando che il riscaldamento mondiale era già in atto.

Nel 1957 in un famoso articolo gli americani Roger Revelle e Hans Suess affermarono che visto l’aumento esponenziale dell’uso dei combustibili fossili la concentrazione di CO2 avrebbe potuto crescere indefinitivamente, tali considerazioni portarono alla creazione dell’osservatorio di Mauna Loa nelle Hawaii che iniziò l’attività nel 1958, costituendo la più lunga serie di misure in continua al mondo nota come “curva di Keeling” (dal cognome del primo responsabile della rilevazione).

Dal 1979 il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, tramite il Centro A.M. di Montagna di Monte Cimone (MO), giorno e notte ininterrottamente effettua misure della concentrazione di anidride carbonica, gas fondamentale nello studio dell’effetto serra ed i cambiamenti climatici. Tali dati costituiscono la serie storica più lunga in Europa per le misure in continua. L’attività di misura è svolta garantendo tutti i requisiti per assicurare la qualità del dato, essendo l’osservatorio inserito in programmi nazionali ed internazionali come “Global Atmosphere Watch” e “Global Climate Observing System” dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (Agenzia dell’ONU) e nel programma CarboEurope.